12 Luglio 2018

Libri per bambini: suggerimenti di letture sulla diversità

Ciao e ben ritrovata!

Con l’articolo di oggi proseguono i consigli di lettura a tema da proporre ai tuoi bambini.

Settimana scorsa l’argomento era stato l’intercultura, quella prima la scuola, oggi invece parliamo di diversità.

Argomento non sempre facile da affrontare, la diversità pone noi adulti di fronte al mondo di significati che possiamo attribuirle. Di fatto, invece, facciamo esperienza della diversità ogni giorno, in svariati contesti. La diversità ci appartiene quasi senza che ce ne accorgiamo, in quanto ognuno diverso da ogni altro.

Parlare di diversità con i bambini è stimolante, perché loro – con le proprie considerazioni semplici e profonde – sanno offrirti spunti di riflessione e chiavi di lettura mai banali, che diventano ulteriore arricchimento per te e per il gruppo.

Parlare di diversità con i bambini è, però, anche faticoso, perché «il problema vero è che i bambini non ci credono affatto. Amano la diversità, ma prendono in giro il compagno grassottello, quello basso e quello con le orecchie a sventola» (E. Maùti).

Cosa fare allora?

Occorre non abdicare mai al proprio ruolo di educatori.

Occorre non smettere di provarci.

È necessario cercare ciò che rende ognuno di noi unico.

I bambini ci pensano e trovano sempre quel tratto che li distingue e del quale sono orgogliosi: il dono che li rende davvero speciali. Perché l’altra faccia della diversità è il conformismo, dove siamo proprio come gli altri ci vogliono e non possiamo mai diventare unici per nessuno.

Parlare di diversità è un modo per parlare di costruzione di legami, di accettazione di sé e dell’altro e della ricchezza del dialogo e dello scambio.

– Elisabetta Maùti in “Tutta un’altra storia” –

Tra i molti libri pubblicati che affrontano l’argomento della diversità, ho scelto di proporti quelli che seguono.

Noterai che sono storie spesso divertenti e che fanno ridere, ma che – forse proprio attraverso questa caratteristica – riescono a trasmettere messaggi importanti.

Buona lettura!

Il bel libro da cui sono tratte le citazioni riportate sopra di Elisabetta Maùti, che scrive un’interessante introduzione dedicata a chi ha il compito di educare, è questo volume:

Dal sito Erickson: Se vogliamo far crescere i nostri bambini come figli di un mondo multietnico, aperto al nuovo e tollerante, dobbiamo aiutarli a comprendere e apprezzare il valore delle differenze sin da quando sono piccoli. Ma come possiamo spiegare loro un argomento tanto difficile con parole semplici e facilmente comprensibili?
Attraverso 10 favole ambientate negli scenari più insoliti e inconsueti, questo libro ci darà la possibilità di entrare con i nostri piccoli in un mondo abitato da personaggi diversi, con il preciso obiettivo di aiutarli a comprendere che della diversità non si deve avere paura, né vergogna.
Insieme al Principe con 2 piedi destri e a Gelsomino Senzanaso, ecco sfilare davanti a noi un chicco di caffè, un bambino di vetro, una corte di pennarelli di tutti i colori, alcuni più popolari e altri meno…
Lo scopo è di insegnare ai bambini dai 3 ai 6 anni che tutti siamo un po’ diversi dagli altri, sia dentro che fuori, ma è proprio questa diversità che ci contraddistingue, e che ci rende unici. È la diversità che fa di noi delle persone davvero speciali.

 

È per i più piccoli ed è la storia di un camaleonte che sbaglia i colori il libro edito da Fatatrac:

Dal sito dell’editore: Questa è la storia di tutti quanti, piccoli, medi, grandi, giganti. Racconta di sbagli, pasticci ed errori commessi da chi non è mai tra i migliori. La storia breve, ritmata e divertente di un camaleonte che sbaglia tutti i colori e non riesce mai a camuffarsi come i suoi compagni, ci porta al mondo della scoperta della diversità e della sua accettazione, fino a riconoscere in questa un valore.

 

Divertente e insieme delicato è il libro dello scrittore e illustratore Barroux:

Dal sito dell’editore: Ma c’è un cane con una casa in testa! «Che buffo!» pensa il nostro piccolo amico mentre sta andando a scuola, incuriosito gli chiede dove va di bello. Il cane gli risponde: «blablabla, blablabla e … blablabla». «Ma non capisco niente!» pensa il ragazzino. Che lingua parla quel curioso animaletto?! Una storia tenerissima che si sviluppa su più piani narrativi, una storia di amicizia che lancia un messaggio delicato: si può accettare anche chi è diverso da noi, chi parla un’altra lingua, chi ci sembra strano e lontano dai nostri costumi.

 

Parla di resilienza e di sogni, ma anche della capacità di pensare in modo diverso:

  • Harvey di B. Parker, Kite Edizioni, 2017, pp. 40.

Dal sito dell’editore (dove puoi vedere anche un’anteprima del libro): Harvey è un cane che ha un sogno. Vuole essere il personaggio di un libro. Ma in una città di gatti questo non è facile. Infatti lo  trovano inadatto per qualsiasi ruolo. Finché non trova la soluzione: scriverà e illustrerà lui un libro di cui sarà il protagonista. Una storia sulla capacità di pensare in modo diverso e di vedere le cose in modo nuovo, e riuscire così a risolvere le proprie difficoltà.

 

Di Guido Sgardoli, con le illustrazioni a doppia pagina di Roberto Lauciello, è il libro:

Dal sito Notes: Ognuno dice una cosa diversa e sembra che l’animale cambi aspetto a seconda di chi lo guarda. Come sarà davvero la più straordinaria bestia del mondo? Miriam decide che c’è un solo modo per saperlo: andare a sbirciare nel carrozzone dopo lo spettacolo. Così quella sera, una figura piccola e snella scivolò silenziosa tra le ombre della piazza del paese e… Vediamo quello che c’è o quello che vogliamo vedere? Cosa vuol dire essere fuori dal comune, straordinario? Guido Sgardoli ci regala una storia molto originale, divertente e tenera sull’amicizia, su ciò che davvero conta e rende… speciali! Un racconto ricco di humor, che si presta a più piani di lettura.

 

A giocare con i suoni delle parole tramutati in rime e ispirato a uno dei primi articoli della nostra Costituzione ci pensa il libro di Anna Sarfatti:

Dal sito Giunti: In Diversi in versi lo spunto arriva dall’art.3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”. Il volume contiene una storia in rima che racconta del buffo paese di Soffio, in cui ogni famiglia è diversa dall’altra e ogni cittadino è diverso dal vicino. Come fare fronte alla diversità?

 

A volte, a farci sentire diversi è una caratteristica fisica. Come succede a Giovanni Paroni, detto più comunemente GiòGiò Duepiedi:

 

Dal sito Raffaello (dove puoi vedere un’anteprima dell’interno del libro): Giò è un ragazzino dai piedi esageratamente lunghi e per questo motivo viene da sempre preso in giro dai suoi compagni. Ad un certo punto decide di ribellarsi e abbandona i banchi di scuola. In un susseguirsi di divertenti trovate ed equivoci, litigi e riappacificazioni, travestimenti e burle, tutto il paese viene coinvolto e indotto ad avere un atteggiamento più comprensivo verso il disagio di Giò. Un racconto fantastico, che invita a un’apertura maggiore verso ogni problema di diversità o emarginazione.

 

Della scrittrice svedese Frida Nilsson, nominata tre volte per l’August Prize e vincitrice nel 2014 dell’Astrid Lindgren Prize, sono i due libri che seguono:

Dal sito Feltrinelli: Janna, nove anni, vive all’orfanotrofio Biancospino, nella speranza di essere adottata un giorno da una mamma dolce e carina. Ma quando arriva, a bordo di una vecchia Volvo, una gorilla alta due metri e sceglie proprio lei, Janna è terrorizzata, convinta che il bestione si porti via i bambini per mangiarli. La Gorilla vive in una vecchia fabbrica dismessa, fa la rigattiera e adora i libri: ne possiede più di tremila e un giorno spende ben quaranta euro per assicurarsi una rara edizione di Oliver Twist. Presto Janna si rende conto che l’anomala mamma adottiva è gentile, buona e generosa, e comincia a fidarsi di lei. A questo punto però entra in scena il corrotto consigliere municipale Tord, che per impadronirsi della proprietà della Gorilla minaccia di toglierle Janna e di farla tornare in orfanotrofio. Ma non sarà facile separare la strana coppia di madre e figlia, ormai legate da una complicità sempre più profonda e da un grande amore per la libertà. Nello stile un po’ anarchico e scanzonato tipico della letteratura scandinava per ragazzi, una storia in cui la narrazione umoristica sottintende temi di grande serietà, come il rifiuto dei pregiudizi e l’accettazione del diverso. Perché, anche nelle situazioni più sfortunate, la felicità non è mai troppo lontana, basta sapere dove cercarla.

 

  • Dante, il ratto gigante, Feltrinelli, 2015, pp. 128, di cui sulla pagina dedicata del Consorzio Bibliotecario di Nord Ovest puoi leggere: Sospettato ingiustamente di furto nella banca per cui lavora, Giustino si fa prendere dal panico e scappa, buttandosi dalla finestra. Piomba dritto in un camion dell’immondizia che lo trasporta fino alla discarica, dove fa la conoscenza di Dante, un ratto di quaranta chili che vive in mezzo alla spazzatura. Pur estraneo alle regole della buona società, il ratto conduce una vita più ordinata ed etica di quella di molti altri. Per esempio, rovista nella discarica e raccoglie tutti gli oggetti in buono stato e li porta al banco dei pegni, convertendoli in moneta sonante. Dunque Dante non è un parassita: svolge un lavoro. All’inizio Giustino è terrorizzato dal ratto gigante e dalle schifezze della discarica. Ma poi si rende conto che Dante è l’unico ad aiutarlo, ad accoglierlo nella propria tana, mentre tutti gli altri lo hanno abbandonato. Poco alla volta capisce quanto fosse superficiale la sua esistenza di un tempo. Nello spirito un po’ anarchico e scanzonato della letteratura scandinava per ragazzi, Dante e Giustino formano un’irresistibile “strana coppia”, le cui avventure celano temi di grande serietà e rilevanza: quali sono i veri valori nei rapporti interpersonali? E rispetto alla società? E rispetto ai soldi?

 

Nelle tantissime e belle storie che hanno i lupi come protagonisti, questa parla di diversità e mutazioni:

Dal sito Piemme: Freddy Lupin appartiene a un nobile casato di lupi mannari, ma la sua prima Licantropomorfosi ha un esito disastroso. Invece di ringhiare, abbaia: è diventato un barboncino! E subito cominciano i guai… Chi è il losco figuro che segue la sua famiglia? Come farà a evadere dall’orribile Forte Brivido? Riuscirà a dimostrare di essere un lupo al 100% e a salvare il suo branco dalla catastrofe?

 

 

Oltre ai libri consigliati, un film che si può vedere con i bambini e che piacerà è Zootropolis, di cui qui puoi vedere il trailer.

 

 

 

 

Eccoci alla fine di questo articolo, il secondo di questo luglio 2018. Questo articolo, come ti scrivevo nella newsletter “Tempo di…” (non sei ancora iscritta? Rimedia subito: trovi il box qui sotto!), sarà anche l’ultimo prima delle vacanze.

Ritornerò a scrivere qui a settembre: non perché io sia in vacanza fino ad allora (magaaaaari!), ma perché – dopo un ragionevole e meritato periodo di riposo – inizierò a lavorare su tutto il programma del nuovo anno di attività e, come sai, c’è tutto un lavoro dietro le quinte che va fatto prima di cominciare.

Nel frattempo, però, se ti va, puoi continuare a navigare sul mio sito e approfittare di questo periodo per esplorarlo in lungo e in largo. Ti ricordo che:

  • nella rubrica Sul comodino, puoi trovare le recensioni dei libri che ti ho consigliato finora;
  • seguendo le indicazioni date in Gli Speciali, puoi provare a creare i lapbook che ho costruito anch’io;
  • nel blog, trovi invece tutti gli articoli di questo primo anno di attività;
  • nel mie bacheche di Pinterest, che aggiorno periodicamente, puoi trovare spunti di idee creative, di letture e molto altro (dalle cards ai timbri al cucito: tutto quanto insomma nutre la fantasia e l’immaginazione di chi ama creare!);
  • sul mio profilo Instagram, ci saranno invece le foto delle prossime settimane. Questo sarà l’unico profilo social ad essere aggiornato (quasi) quotidianamente nel periodo estivo.

Insieme all’augurio di buone vacanze e di un sano e gustoso relax, desidero ringraziarti per aver letto finora e per la tua presenza. Ti aspetto a settembre a braccia aperte. Ciao e grazie!

 

Lascia la tua traccia: scrivimi un commento. Grazie!

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