E se il bambino non MI legge?

Perché, per qualcuno, leggere è come mangiare le verdure.

Sono sicura che almeno tutte noi, una volta nella nostra vita di mamme o insegnanti (o entrambe, con buona pace delle lamentele dei figli!) abbiamo digitato nella barra di ricerca di Google le parole far amare la lettura ai bambini. Alla luce dei circa 650.000 risultati a oggi disponibili, abbiamo letto un po’ qua e un po’ là. Abbiamo concluso che i vari suggerimenti hanno alcune accortezze utili in comune:

 

Grazie a Gianni Rodari, abbiamo anche imparato quali sono gli errori da evitare, ormai generalmente riconosciuti:

  1. Presentare il libro come un’alternativa alla TV;
  2. Presentare il libro come un’alternativa ai fumetti;
  3. Dire ai bambini di oggi che i bambini di una volta leggevano di più;
  4. Ritenere che i bambini abbiano troppe distrazioni;
  5. Dare la colpa ai bambini se non amno la lettura;
  6. Trasformare il libro in uno strumento di tortura;
  7. Rifiutarsi di leggere al bambino;
  8. Non offrire una scelta sufficiente;
  9. Ordinare di leggere per insegnare a odiare la lettura.

 

In mezzo a tutti i consigli che siti e blog (compreso il mio!) dispensano su come far amare la lettura ai più piccoli, ognuna di noi può trovare quelli più utili per sé e per i propri bambini (figli o alunni che siano). Quello che però a me è venuto in mente, facendo ricerca per questo articolo, è che a volte si vuole far amare la lettura ai bambini come si vorrebbe far amare loro le verdure! Possibile, impossibile o probabile? Sappiamo che ci fa bene, per cui diventa un dovere. Come a dire che i libri stanno al nutrimento della mente come le verdure al benessere del corpo!

Leggendo questo articolo su come far amare le verdure ai bambini, ho trovato parecchi consigli che valgono anche per l’oggetto libro. Ti riporto le frasi che, secondo me, cambiando il tema verdure con libro, valgono anche per la lettura. Prova a vedere:

  1. Mamma e papà devono dare l’esempio: “(…) i genitori abbiano un ruolo chiave sulle preferenze alimentari dei propri figli. L’osservazione e l’esposizione a un determinato gusto spingerà il bambino ad assaggiare quello che mangiano mamma e papà, ma anche fratelli, sorelle, nonni e nonne… influenzando così i suoi gusti alimentari, più per imitazione che obbligo.” Ricordiamoci che il primo apprendimento è sempre per imitazione. Ciò vale anche per la lettura.
  2. Sfruttare al massimo l’età prescolare: “I bambini che sviluppano i propri gusti nel periodo prescolare, difficilmente cambieranno abitudini durante la scuola: sanno già cosa gli piace e cosa no. Chi impara fin da piccolo a mangiare in modo sano avrà meno rischio di sviluppare patologie” … come la mancanza di curiosità!
  3. Incoraggiare i figli senza obbligarli: “Stimolare i propri figli a mangiare frutta e verdura, assaggiando cibi nuovi, senza però obbligarli, ma elogiandoli e premiandoli con una ricompensa non commestibile come ad esempio un adesivo, può rivelarsi utile.” Perché non provare?
  4. Consentire ai bambini di autoregolarsi: “(…) insegnando ai propri figli che qualsiasi alimento, nella giusta quantità, può far parte di una dieta salutare, evitando di risultare troppo restrittivi.”  Lasciamo che il bambino legga ciò che ama.
  5. Giocare con il piatto [libro]: “Fornire una varietà di alimenti ricchi di nutrienti servendo frutta e verdura come porzione principale rendendo il piatto visivamente piacevole cambiandone ad esempio forma (…), porterebbe i più piccoli a consumarne di più e più volentieri.” Come a dire … libri per tutti i gusti! Meno male che ci sono!
  6. Cercare appoggio a scuola: “In aiuto dei genitori” le insegnanti ci sono, ci sono!

 

E se, nonostante tutti i nostri sforzi, il bambino non ama la lettura quanto noi desidereremmo? Non esiste ricetta che dia una soluzione valida per tutti. Pennac, in un’intervista sulla lettura, dice che:

Non c’è trucco! Non esiste un vero trucco per spingere i giovani ad amare la lettura. La lettura è un comportamento e l’unico sistema è di invogliare i giovani a leggere. (…)
Ma parlando seriamente, vietare, per esempio, di guardare la televisione è un pessimo trucco, non funziona! Non è vietando ai bambini di guardare la televisione che gli si insegnerà a leggere. No, semplicemente per trasmettere il gusto della lettura è necessario che voi stessi amiate leggere e che questo piacere traspaia dall’espressione del vostro volto.
Ci deve essere nella vostra fisiologia di lettore o di lettrice una specie di felicità. Almeno per me è così che tutto è cominciato. Ricordo che mio padre leggeva fumando la pipa… C’era la sua poltrona, la lampada, la pipa, il libro, il paradiso…

Una volta che avremo fatto quello che Pennac considera indispensabile per far amare la lettura a un bambino e avremo applicato in vari modi e tempi i consigli letti e riletti sul web, accettiamo semplicemente che il bambino sia il lettore che desidera essere. Consapevoli che noi abbiamo fatto del nostro meglio. Coscienti che un seme necessita della stagione giusta per germogliare. I risultati arriveranno. A volte basta saper attendere.

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