Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio

Ciao cara amica lettrice e benvenuta a questo primo articolo di consigli di lettura dopo tanto, tantissimo tempo.

La pubblicazione che suggerisco oggi è Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio di Katherine Rundell, edito da Rizzoli all’inizio del 2020.

Il libro è un piccolo pamphlet che merita la lettura per una serie di motivi: io ti scrivo quelli che ho trovato interessanti per me e la mia professione, sicura che se/quando lo leggerai potrai trovarne altri o approfondire le suggestioni date in questo articolo.

Ciò che ho segnato io nella lettura, tra i vari altri punti che meriterebbero di essere approfonditi, sono quelli che seguono.

 

La letteratura per l’infanzia non è… infantile

L’autrice, facendo una serie di interessante riferimenti alla storia della letteratura moderna e contemporanea, descrive come la letteratura per ragazzi sia (stata) spesso considerata una letteratura di secondo piano, “minore”, rispetto a quella per adulti, dato che erroneamente spesso, nella percezione comune, si è sovrapposta la definizione di letteratura per l’infanzia al termine infantile e le accezioni negative che porta con sé quando riferito a qualcosa per adulti.

La letteratura per ragazzi ha l’infanzia al suo cuore, che non è la stessa cosa. La letteratura per ragazzi non è scritta dai ragazzi: sta lì, accanto a loro, ma non è la loro.

 

Leggiamo in un’unica direzione

…quella lineare, in cui c’è un prima (la letteratura per ragazzi) e un dopo (la letteratura per adulti).

Tornare “indietro” non è ammesso: sarebbe come ammettere di non voler crescere.

(…) perché leggere anche nell’altro senso sarebbe come regredire, ritirarci: tornare indietro. (…) e da quel momento approdi alla letteratura per adulti, dove resti, trionfante, senza mai guardarti indietro, perché guardarti indietro sarebbe come perdere tutto il vantaggio ottenuto.

Ma…

il cuore umano non è un viaggio in treno

 

Chi scrive per ragazzi?

Come autrice, sono di parte e ne sono consapevole. Non solo, mi riconosco in questo ruolo: chi scrive per ragazzi, lo fa con lo stesso impegno, la stessa cura, la stessa attenzione che metterebbe nello scrivere per adulti, sapendo qual è la propria responsabilità nei confronti di una mente in crescita e che ha bisogno di sano nutrimento (Qui sono io che scrivo e mi ritrovo nella citazione sotto)

Chi scrive per ragazzi cerca di armarli con tutta la verità possibile per la vita che verrà. E, forse, segretamente, di armare anche gli adulti contro quei necessari compromessi e quelle sofferenze che la vita porta con sé: per ricordare loro che ci sono, e ci saranno sempre, alcune grandi e fondamentali verità alle quali possiamo tornare.

 

Immaginare e sperare

Sono le due facoltà strettamente connesse alla letteratura per ragazzi. La prima

è al cuore di tutto, è ciò che ci permette di conoscere il mondo mettendoci nei panni degli altri; è la condizione che precede l’amore stesso.

Della seconda continuano a parlare i romanzi per ragazzi, che non cedono alle paure, allo sconforto, all’omologazione comoda,…

Dicono: guarda, ecco che cos’è il coraggio. Ecco che cos’è la generosità. (…) I romanzi per ragazzi dicono: il mondo è grande. Dicono: la speranza serve a qualcosa. Dicono: il coraggio conta, lo spirito conta, l’empatia conta, l’amore conta. Può essere vero o meno. Io non lo so: ma spero che sia vero. E credo che sia urgente e necessario sentirlo dire e dirlo.

 

 

Per concludere

Sono convinta che ci siano molti motivi per cui si può decidere di leggere per ragazzi: dalla professione, alla curiosità, al passatempo, alla ricerca, al piacere,… Si potrà sempre scoprire una motivazione personale che spinge a prendere in mano un volume per ragazzi rispetto a uno per adulti, tuttavia se non appartieni (ancora) al gruppo di chi fa questa scelta o conosci qualcuno in tale situazione, puoi sempre invitarlo a fare come propone l’autrice al termine del libro:

Diffidate dunque di chi vi dice di essere seri, di calcolare i profitti della vostra fantasia; di chi pone limiti alla gioia in nome della proprietà. Fatevi beffe dell’imbarazzo. Ignorate chi vi parlerà di sciocca fuga dalla realtà: non è fuggire, è trovare. I libri per ragazzi non sono un posto in cui nasconderci, sono un posto in cui cercare.

 

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Ti aspetto! Grazie

Michela

 

 

 

 

 

 

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