Stare bene per fare stare bene

Alcune parole dello "stare bene" e ...un cruciverba!

Ciao cara amica lettrice e ben ritrovata.

Il gioco di parole del titolo (forse un po’ cacofonico!) ci introduce al tema dello stare bene.

Ne avevo scritto già diverso tempo fa nel post sullo star bene in classe e nella recensione di questo libro.

Ritorno sul tema dello stare bene, in generale, e sullo stare bene in classe perché penso che sia fondamentale.

Per tutti.

Per gli insegnanti, chiamati a gestire situazioni sempre più complesse; per i genitori, che ai primi affidano i propri figli; e, ovviamente e soprattutto, per i bambini che sono – o dovrebbero essere – i primi destinatari di ogni scelta educativa.

Stare bene è importante. Non solo, è necessario: lo è per ciascuno di noi, lo è come conditio sine qua non per prendersi cura dell’Altro.

Come avviene nella relazione educativa.

Non posso prendermi cura dell’Altro se non ho cura di me per prima, se non “sto bene”.

Ma… cosa significa stare bene?

Sappiamo bene che le definizioni potrebbero essere tantissime e legate a molti aspetti della nostra vita: solitamente si pensa allo stato di salute, ma non solo. Sono chiamati in causa l’alimentazione, il movimento, il sonno,…, ma anche le relazioni e gli affetti, lo stato emotivo, l’aspetto spirituale,…

Potremmo definire lo “stare bene” un fenomeno complesso che, richiamando le radici etimologiche del termine complesso, abbraccia appunto molti aspetti: fisico, emotivo, sociale,…

Per questo penso sia importante chiedersi personalmente che cosa sia per noi stare bene e fare stare bene.

Viviamo immersi in numerose reti di relazioni ed è innegabile che i nostri pensieri, e di conseguenza i nostri comportamenti, non abbiano un impatto sugli altri.

Anche in classe.

 

Il pensiero autoriflessivo ci viene in aiuto e ci interroga: che cos’è lo stare bene per me?

Se permetti al pensiero di vagare ed esplorare, vedrai che potranno sgorgare riflessioni, sorgere dubbi, evidenziarsi alcune parole rispetto ad altre (com’è successo a me, vedi sotto), ma si avrà modo anche di scoprire e sperimentare parti di sé che, per motivi diversi, potranno magari sorprenderci.

Andando per brainstorming sul concetto di stare bene, leggendo, riflettendo e mettendomi in ascolto di quello che provo, so che ci sono alcune parole che, per me, non possono prescindere dallo stare bene: relazione, consapevolezza, qualità ad esempio, ma anche tempo, ascolto, emozioni.

Hanno sfumature e peso diversi, ma se penso a come intendo lo “stare bene” (io con me stessa, in famiglia, al lavoro, in classe, …), queste parole tornano a bussare vigorose alla porta della mia attenzione (altra parola, che risuona più di altre).

Se vuoi scoprire altre parole che ho collegato al concetto di stare bene, ho ideato un cruciverba speciale (eh sì, l’aspetto creativo e ludico delle cose è per me, ad esempio, una delle modalità che nutro per stare bene). Le definizioni non sono quelle canoniche, da dizionario, e se vuoi provare a risolverlo (forse ci sono parole che sceglieremmo entrambe) lo trovi qui.

E tu? Che cos’è lo stare bene per te? Vuoi scriverlo nei commenti? Sarò felice di leggerlo.

A presto.

Michela

Lascia la tua traccia: scrivimi un commento. Grazie!

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