Vacanze: far posto al nuovo per rigenerarsi

Finalmente sono arrivate le “vacanze”! O almeno quelle che ci sembrano tali già per il fatto di non dover sempre correre dietro agli impegni di tutta la famiglia. Quando chiudono le scuole, e con loro finiscono anche i corsi extrapomeridiani che ne seguono il calendario, i ritmi generali cambiano. Le strade si liberano dell’ingombro del traffico generato dall’orario scolastico e si comincia la giornata con un passo diverso.

Finalmente le “vacanze”, dicevo.

Già.

E ora?

Come occupare quel tempo che rimane improvvisamente libero dagli impegni che ci hanno accompagnato per un anno intero? Mi sono sempre detta che io non avrei avuto la possibilità di chiedermi cosa fare, tante erano le cose rimaste in sospeso o che avrei voluto fare quando di tempo non ne avevo!

Eppure, trovarsi all’improvviso con del tempo nuovo da gestire richiede una certa organizzazione. Richiede di ripensare ad esso in termini “nuovi”. Non si tratta, infatti, secondo me, di riempire lo spazio lasciato libero da quello che c’era prima con qualcos’altro. Si tratta, per me, di rinnovarsi, cioè modificare, rimettere a nuovo, ristrutturare, far entrare cioè del nuovo nel solito. Per variare il ritmo. Per rigenerarsi. Come si può fare quando le cose da fare sembrano sempre le solite? Ti offro qualche spunto, tratto da quello che sono abituata a fare io in questo periodo vacante.

1. Pulisco casa

Bella cosa!!! Pulire la casa è un impegno gravoso già durante tutto l’anno, cosa può avere di nuovo? Approfitto del periodo delle vacanze per iniziare a rinnovare la casa: non faccio i soliti “mestieri” (polvere, aspirapolvere, pavimenti,…)! Svuoto gli armadi e, con essi, la mente. Metto da parte gli indumenti che non vanno più bene e, con essi, metto da parte ciò che non sento più mio. Di anno in anno si cambia e nuove cose intervengono nel modificarci, anche se magari non ne siamo pienamente consapevoli. Ho imparato che sistemando la casa e liberandomi di ciò che non mi piace / non mi serve / non sento più mio, do un ordine anche a quello che sono io. In questo il decluttering mi ha aiutato molto e ho imparato tanto a proposito del far spazio, fuori e dentro di me.

2. Lavo e ritiro i piumoni invernali

Sistemo ciò che userò ancora, ma più avanti (vale anche per i libri di scuola. Dei piumoni, invece, stagioni permettendo, non avrò bisogno per almeno altri 5-6 mesi!). Ripongo il vecchio che userò ancora e creo spazio per il nuovo. Leggendo oltre … abbandona le solite cose, anche se solo momentaneamente (tanto poi – tranquilla – se le cerchi si faranno ritrovare!), e fai spazio a quelle nuove. Magari provando qualcosa che non hai ancora avuto il tempo di fare. Le proposte possono essere moltissime: un nuovo cibo, un nuovo hobby, un nuovo ballo (soprattutto se non ti piace ballare!), un nuovo genere di libro, insomma qualcosa che mai avresti pensato di incrociare sul tuo cammino! La novità sarà la vera scoperta, anche se poi quello che abbiamo provato magari non ci piacerà e tornare nella nostra comfort zone sarà rassicurante.

3. Osservo il cielo

Durante l’anno, con la scusa del brutto tempo o del tempo che manca, non mi concedo quasi mai l’occasione per stare con il naso all’insù. Durante l’estate sì. Lascio che la mente vaghi, guardando il cielo. Con gli aerei che passano. Le nuvole che si spostano. Gli uccelli che si rincorrono. Non penso a nulla di particolare. Mi lascio libera di non pensare. Lascia la possibilità ogni tanto alla tua mente di essere vuota, di essere libera, di vacare appunto. Non dobbiamo riempire per forza e sempre la nostra mente. Lo stesso vale per il tempo.

4. Faccio giardinaggio

Giardinaggio è una parolona se pensi che ho solo due balconi con qualche pianta in vaso! Anche queste però richiedono cura e attenzioni, per quanto poche. Eppure, dal giardinaggio di questo poco, ho imparato a:

  • osservare: me, gli altri, ciò che accade;
  • seminare: nuovi hobbies, nuovi desideri, nuovi sogni;
  • estirpare: i pensieri negativi;
  • coltivare: amicizie e interessi che mi gratificano;
  • provare a non giudicare: la natura non lo fa!

 

5. Cammino

Ogni volta che ne ho la possibilità. Al parco di Legnano. O sui sentieri delle Dolimiti del Brenta. Cammino fisicamente. Cammino in senso metaforico: sono consapevole di spostarmi da un punto all’altro, come avviene nella vita. In una certa direzione. Cerco di godermi la strada, anche se ci sono difficoltà, e non solo la méta. Perché so che tutto mi serve e tutto mi insegna qualcosa.

6. Scatto foto

Voglio non essere compulsiva. Fotografo un particolare. Ciò che attira la mia attenzione. Un dettaglio. Oppure un momento conviviale. E lo tengo per me. Per nutrire il mio sentimento di gratitudine. Per ricordarmi che la vita mi fa ogni giorno piccoli doni di cui non posso non sentirmi grata.

7. Viaggio

Fisicamente, visitando luoghi che non conosco e alimentandomi di curiosità. Lo faccio meno di quello che vorrei, ma posso accontentarmi. Metaforicamente, leggendo libri che non avrei scelto spontaneamente (ma di questo ti parlerò in un articolo più avanti) e ascoltando storie delle persone che incontro e aneddoti curiosi. Viaggio con la fantasia. Oppure per mezzo della creatività. Mentre le mani costruiscono e creano, la mente viaggia libera, in un flusso di pensieri non costretto. Nel silenzio dei sentieri di montagna mi capita di viaggiare dentro me stessa e scoprire paesaggi nuovi di me. Che ascolto. Che scrivo. Anche attraverso i personaggi dei miei libri.

Sono arrivata alla conclusione di questo articolo che, mi accorgo, sarebbe interessante approfondire insieme. Mi piacerebbe sapere infatti cosa ne pensi tu delle “vacanze”. Non pensare che per me siano solo queste: io adoro anche stare sdraiata su una spiaggia a prendere il sole di fronte a un mare cristallino e sopra di me le fronde delle palme! Diciamo che ho un concetto mooolto elastico di vacanze e qui ti ho scritto quali sono i benefici che traggo da una “vacanza” ancora molto attiva che non è ancora il genere mare-spiaggia-relax! Se ti va, scrivimelo qui sotto: com’è il tuo pensiero sulle vacanze? Sono curiosa di saperlo e, se vuoi, puoi condividerlo nei commenti. Grazie!

Lascia la tua traccia: scrivimi un commento. Grazie!

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