Big Magic
Vinci la paura e scopri il miracolo di una vita creativa
In un articolo del blog, due settimane fa, avevo scritto della creatività secondo me e avevo riportato una citazione di Elizabeth Gilbert, tratta dal suo libro Big Magic.
L’hai già letto?
Oggi te ne parlo, scrivendoti qui ciò che più mi ha colpito di questo saggio che è quasi un manuale.
Elizabeth Gilbert parte da una considerazione molto confortante:
ognuno di noi può vivere una vita creativa.
La vita creativa è, per l’autrice di questo libro lieve e allegro, la «caccia» per dissotterrare i tesori nascosti che ciascuno di noi ha dentro di sé.
Io non ho idea di cosa ci sia dentro di voi. Non ho modo di saperlo. E voi stessi potreste non saperlo, sebbene sospetto che qualcosa abbiate intravisto. Non conosco le vostre capacità, le vostre aspirazioni, i vostri desideri o talenti segreti. Ma di sicuro, dentro di voi dimora qualcosa di meraviglioso. E lo dico con una certa sicurezza, perché sono convinta che siamo tutti depositari ambulanti di tesori sepolti.
La Gilbert affronta la ricerca di questi «tesori sepolti» analizzando, anzi – meglio – raccontando, quali sono gli elementi con cui si dovrà sicuramente fare i conti prima o poi nel vivere una vita creativa. Ne individua sei. Li descrive, li esplora e li riempie di curiosi aneddoti personali.
CORAGGIO
Per vivere una vita creativa, è utile fare i conti con la propria paura, anzi con LE paure (ne esistono davvero molte! …E non tutte coerenti con il timore di vivere una vita creativa!). Ci sono paure utili e paure inutili e limitanti: occorre dare il giusto posto alla paura e imparare a «viaggiare tranquilli» pur essendo in sua compagnia.
Carissima Paura, io e Creatività stiamo per intraprendere un viaggio insieme. So che verrai con noi perché lo fai sempre. Capisco che sei convinta di avere un ruolo importante nella mia vita, e che prendi il tuo lavoro seriamente. (…) Riconosco e rispetto il fatto che fai parte di questa famiglia e non ti escluderò mai da nessuna attività, ma i tuoi suggerimenti verranno ignorati. Ti è concesso un posto a sedere, e la possibilità di dire la tua, ma il tuo parere non è determinante. Non hai il permesso di toccare le mappe, né di suggerire deviazioni o armeggiare con l’aria condizionata. E neanche di toccare la radio, cocca. Ma soprattutto, mia cara vecchia ben nota amica, ti è assolutamente proibito guidare.
INCANTESIMO
La scrittrice spiega come funzionano, secondo lei, le idee e spiega che cosa succede quando si decide di collaborare con un’idea (sì, perché queste vengono a cercarci!) o al contrario se le si dice di no. Racconta la propria esperienza personale a proposito della “fuga” di un’idea, che è poi diventata l’idea primigenia di un noto romanzo di un’altra autrice, a cui lei stessa per varie ragioni si era negata.
AUTORIZZAZIONE
Per vivere una vita creativa, non abbiamo bisogno dell’autorizzazione di nessuno, se non della nostra personale: ognuno di noi, infatti, può dare alla propria vita la forma che desidera. Lo si può fare immergendoci nel mondo, vivendo e facendo tesoro di tutte le esperienze e le conoscenze di cui possiamo arricchirci ogni giorno. E …è vietato lamentarsi! Le «lagne», soprattutto se inutili e gratuite, spaventano l’ispirazione e la fanno fuggire!
PERSEVERANZA
Individuato come vogliamo vivere la nostra vita creativa, occorre lavorare sodo, sempre, con grande costanza, sia quando l’ispirazione c’è e ci supporterà stupendoci di quello che arriviamo a fare, sia quando questa verrà meno e saremo tentati di mollare tutto.
Anche in questo caso, non ci si può lamentare: ogni lavoro comprende una serie di attività e di eventi che magari desidereremmo non dover affrontare.
Facciamoci trovare ogni volta pronti e operativi e ricordiamoci che è sempre «meglio fare che fare bene» (e magari quindi correre il rischio di non fare nulla!).
Perseveranza, amiche, perseveranza!
FIDUCIA
Cerchiamo di avere fiducia nel fatto che il nostro lavoro ami noi almeno quanto noi lo amiamo a nostra volta!
Amare il proprio lavoro vuol dire esercitare un’«ostinata contentezza» e ci dà la possibilità o di trasformare la «creatività in un campo di battaglia o renderla un interessante spazio di curiosità».
La scelta è solo nostra.
Non lasciamoci fuorviare dall’Ego, quanto piuttosto permettiamo alla nostra anima di guidarci: essa va alla ricerca della meraviglia.
DIVINITÀ
Partendo dal racconto che l’autrice ha ascoltato da un amico, la Gilbert racconta di come la Grande Magia della creatività (The Big Magic…oh yeah!) si fonda nella combinazione di sacro e profano, ristabilendo un ordine e, nello stesso tempo, continuamente sovvertendolo!
La creatività è sacra e non lo è.
Quello che facciamo ha un’importanza enorme, e non ne ha.
Sgobbiamo da soli, e siamo costantemente accompagnati dagli spiriti.
Siamo terrorizzati, e siamo coraggiosi.
L’arte è una faccenda devastante e un meraviglioso privilegio.
E tu? Conoscevi già questo libro di Elizabeth Gilbert o il suo più famoso Mangia, prega, ama? (Io l’ho già inserito nella mia wishlist. Lo sai che è da quest’ultimo che è stato tratto l’omonimo film con Julia Roberts?)
Cosa ne pensi? Se vorrai scriverlo nei commenti qui sotto, sarò lieta di leggerlo. Grazie!