Incontro con l’autrice: ecco perché serve
Settimana scorsa ho approfondito in che cosa consiste l’incontro con l’autrice che propongo alle scuole che mi contattano. Ho spiegato come lo gestisco io in base ai messaggi che i miei libri vogliono trasmettere e alle ispirazioni che hanno dato loro vita.
Oggi voglio invece spiegarti perché, secondo me, l’incontro con un autore è importante e può essere un’esperienza significativa soprattutto per un giovane lettore come è un bambino o un ragazzo.
Tieni conto che quello che scrivo nasce dalla mia esperienza personale di anni di incontri con i miei giovani lettori, anni durante i quali ho riflettuto, approfondito e migliorato il modo di gestire gli incontri con chi legge i miei libri. Mi considero, tuttavia, ancora in cammino e sempre in fase di apprendimento, per cui quello che scrivo è sempre suscettibile di miglioramento.
Quali sono i vantaggi di un incontro con l’autrice/l’autore, insomma … con chi scrive libri?
Nella mia opinione, sono molteplici e di varia natura.
L’incontro con chi scrive libri, infatti,
- favorisce l’avvicinamento alla lettura perché permette di intuire gradualmente come il libro sia un oggetto molto ricco, con una storia che di per sé merita già di essere conosciuta attraverso le sue pagine;
- stimola la curiosità di sapere da dove nasce l’idea che diventa storia per un libro, di sapere come si scrive, di conoscere come quel romanzo è uscito dal proverbiale cassetto;
- incuriosisce perché si arriva a comprendere come ci sia tutto un mondo che ruota attorno al libro: da chi lo scrive a chi lo edita, a chi lo impagina, a chi provvede alle eventuali illustrazioni, via via, fino a chi si occupa della distribuzione e di farlo arrivare sugli scaffali della libreria dove lo troviamo con il suo inconfondibile profumo di carta stampata;
- offre numerosi spunti di riflessione, a vari livelli: dall’aspetto narrativo all’aspetto pedagogico a quello più tecnico, tanto per citarne alcuni.
Incontrare chi scrive libri
- è incontrare un volto, una storia personale, una serie di idee che fanno da sfondo e da contrappunto alle storie dei libri di quell’autore;
- è conoscere la voce autentica di chi ha scritto il libro che leggiamo, della sua concezione della realtà (e quindi legato anche all’attualità) e della sua interpretazione della stessa;
- è prendere coscienza di punti di vista differenti, sia dell’autore sia dei personaggi dei suoi libri sia di quello dei lettori;
- è un’occasione che è considerata a lungo come speciale dai ragazzi perché è attesa, preparata, vissuta con tutto il bagaglio di aspettative e di emozioni tipico di un evento importante;
- permette di sperimentare il piacere della lettura fatta a voce alta o interpretata direttamente da chi le parole del libro le ha scelte e scritte;
- è uno strumento che, per tutti i motivi elencati sopra, svolge un’egregia funzione nello sviluppare curiosità, interesse, fantasia e creatività (e probabilmente molto altro).
Quando l’incontro con chi scrive libri avviene a scuola, e quindi all’interno di un progetto educativo e didattico di ampio respiro, questo si nutre anche della possibilità di essere
- “personalizzato” sulla classe e, magari, su un progetto specifico che la stessa sta sviluppando. A me, per esempio, è capitato spessissimo di intervenire nell’ambito di progetti di lettura, ma anche di progetti di educazione alla cittadinanza o di apertura a nuovi orizzonti interculturali;
- adattato al profilo relazionale ed emotivo della classe di cui l’autore è ospite: se è concordato con gli insegnanti, si può privilegiare un piano di lettura rispetto ad un altro, magari più significativo per quella classe;
- continuato in classe dagli insegnanti con attività specifiche;
- prolungato nel tempo con un percorso finalizzato ben preciso, come è accaduto ad esempio per una classe di scuola primaria di Milano che ha tratto lo spunto dal libro di Nina per realizzare, nel giugno 2015, uno spettacolo teatrale.
Come puoi ben comprendere, parlare di incontro con l’autrice è affrontare un argomento articolato e vario, è parlare di uno strumento ricco e flessibile che può essere declinato in diversi modi a seconda di chi siano (e di come siano) i destinatari.
Spero di esserti stata utile, con i miei articoli (altri due seguiranno nelle prossime due settimane), nell’esporre le potenzialità di questo strumento nel tentativo di avvicinare e far amare la lettura ai ragazzi.
Ho pensato, inoltre, che possa tornarti utile un promemoria grafico che ho intitolato Incontro con l’autrice: le ragioni della sua utilità. Se lo usi, mi fa molto piacere; se poi lo condividi con qualcuno a cui pensi possa interessare, ancora di più! Grazie!